Era da tantissimo tempo che avevamo in mente di fare questa
esperienza e finalmente, dopo un anno che aspettiamo, abbiamo trovato il tempo
per realizzarla. Questo giro in bici si può fare! L'idea è di arrivare fino a
Sirmione, lungo il Garda, dalla sponda veronese e tornare a casa in treno,
prendendolo a Peschiera del Garda.
Il nostro gruppo è formato da tre persone, Alessandro, Valerio e
Alex.
GIORNO 1.
Si decide di ritrovarsi tutti a Tuenno verso le 9.00 e poco dopo si
parte per il viaggio.
Prendiamo la strada che porta in Tovel fino ad
arrivare a una galleria ciclopedonale, un ex canale irriguo potabile e
antincendio che portava l'acqua a Terres. Un tunnel abbastanza buio e freddino,
con spruzzi d'acqua che ogni tanto ci colpivano senza preavviso.
|
Dentro il tunnel |
|
Uscita tunnel |
Percorriamo tutto il tunnel e usciamo nei boschi sopra Terres, dove
troviamo numerose stradine per passeggiate e per mountain bike. Valerio intanto
ci spiega che suo cugino, Giuliano, che abita a Rovereto, ci preparerà il
pranzo non appena arriveremo lì, quindi verso mezzogiorno o l’una secondo i
nostri piani.
Percorriamo un po' di stradine tra i boschi, fino ad arrivare a
Lover. Tra salite e strade sterrate, Alessandro crede di morire e inizia a pensare che
alla fine di questi tre giorni non arriverà vivo. Da Lover
prendiamo la via per andare verso la strada provinciale principale, passando da
Sporminore e uscendo vicino a Maso Milano. È tardissimo, non arriveremo mai per
l’una a Rovereto, comunque speriamo di essere lì abbastanza presto, verso le
tre.
Facciamo un piccolissimo pezzo di provinciale fino alla Rocchetta e
da lì ci immettiamo nella strada vecchia, resa ciclabile. Da qui sarà tutta
ciclabile. Passiamo Mezzolombardo e a un certo punto non capiamo più dove
dirigerci per continuare la ciclabile. Per fortuna un vecchietto ci spiega la strada, oltre a tutte le altre cose che ci racconta, come ad esempio
l’elenco completo di tutte le panchine che ci sono lungo la via. Grazie a lui possiamo arrivare a Grumo s. Michele, dove entriamo nella
ciclabile principale che viene dal Brennero.
Superiamo Lavis, Gardolo e poco prima di arrivare a Trento,
incontriamo il compagno di corso di Valerio, Gionata, che è venuto verso di
noi, anche lui in bici, da Rovereto.
Incredibile! È tardissimo! Altro che pranzo, a Rovereto se
continuiamo così, arriviamo per cena! Giungiamo a Trento, passiamo Ravina,
Mattarello, e ci arriva incontro in bici anche Giuliano. Proseguiamo fino ad
arrivare a Rovereto. Qui usciamo dalla ciclabile e andiamo a casa di Giuliano
che ci prepara la pasta. Saranno all'incirca le 17.00! E noi dovevamo esser lì
per pranzo, vabbé… dettagli!
Intanto arriva anche la ragazza di Giuliano, Stefania. Dopo mangiato,
tutti insieme partiamo. Giuliano, Gionata e Stefania ci accompagneranno per un
tratto di strada. Facciamo fermata al supermercato, dove compriamo le brioches,
le barrette energetiche, un po’ di pesche e gli orsetti gommosi che diverranno
essenziali più avanti. Dopo la spesa continuiamo fino a Mori e qui ci
fermiamo per un gelato. Gelato finito si può ripartire, ma senza Giuliano e Stefania che
tornano a casa.
|
Compagnia (Gionata, Alex, Alessandro, Valerio, Giuliano, Stefania) |
Noi continuiamo fino a Loppio e in questo paesino Gionata ci
mostra un prato nel quale poter piantare la tenda. Decidiamo di fermarci e salutiamo Gionata che anche lui torna a casa.
Sono all'incirca le ore 20.00. Ci cambiamo, esploriamo un po' la zona
e poi piantiamo la tenda e andiamo a dormire presto.
GIORNO 2.
Sveglia alle 6.00. Mettiamo tutto a posto e per
le 7.00 siamo in sella.
|
Foto mattiniera davanti alla tenda |
Decidiamo di fare colazione non appena giungiamo al
lago. Passiamo il passo s. Giovanni, niente d’impegnativo e arriviamo a
Nago-Torbole.
|
Passo S. Giovanni |
Continuiamo per un tratto non molto lungo e finalmente iniziamo a
vedere Torbole e il lago!
|
Torbole vista dall'alto |
In poco tempo siamo lì e facciamo una pausa di venti
minuti per scrutare un po' il posto.
|
Torbole |
Ripartiamo, dimenticandoci della colazione
dalla troppa emozione. Superando delle gallerie, non molto lunghe, ma che
comunque ci mettevano un po’ in ansia, arriviamo a Malcesine, facciamo una piccola
sosta e poi si riparte. Superiamo Cassone, Brenzone, Porto, Magugnano, Marniga
e decidiamo di fermarci a Castelletto di Brenzone per pranzo. Sono le 11.00
circa. Scegliamo un locale, ma dobbiamo aspettare perché il forno è ancora da
scaldare. Prendiamo da bere e poi finalmente possiamo ordinare.
|
Aspettando pranzo (Castelletto di Brenzone) |
Dopo mangiato ci portiamo un po' avanti per cercare un posto dove
sostare e fare il bagno. Stiamo lì fino alle 15.00 e poi ripartiamo.
|
Sosta riposino post pranzo + bagno nel lago |
Superiamo Pai, Torri del Benaco e continuiamo
per un bel pezzo cercando acqua perché la nostra era finita, ma non ne troviamo
da nessuna parte.
|
Torri del Benaco in lontananza |
Una signora di un piccolo bar ci dice che se stiamo attenti,
lungo la strada possiamo trovare una sorgente di acqua potabile. Così tutto il
tragitto successivo lo percorriamo controllando se troviamo questa benedetta
sorgente. A un tratto, eccola lì! Si può finalmente bere! Ci avviciniamo e
vediamo questo buco dal quale esce un’acqua misto muschio. Alla faccia dell’acqua
potabile!
Siamo ancora senza da bere, moriremo
disidratati? Continuiamo a pedalare, sperando, prima o poi, di trovare una
fontana. A un certo punto, dall'alto, vediamo un bellissimo paesaggio, è punta
s. Vigilio. Ci arriviamo e decidiamo di andarci per visitarlo perché sembra un
bellissimo posto. Siamo obbligati ad andarci a piedi, perché c'è il divieto di
bici e macchine e il senegalese controllore del parcheggio non ci lascia
scendere con le bici. Scendiamo e scopriamo che l'entrata è a pagamento,
proviamo a vedere più avanti ma c'è solo un ristorante e due negozietti
all'interno di un edificio antico.
|
Attracco motoscafi punta S. Vigilio |
Chiediamo se si può avere dell'acqua, ma ci dicono
che non è potabile. Delusione. Niente acqua neanche qui e non possiamo nemmeno
vedere il posto. Valerio però non ci sta e decide di chiedere al signore
all'entrata dove si paga se ci lascia solamente dieci minuti per vedere com'è
dentro il luogo. Nulla da fare. Non si può. Torniamo in sella alla bici e ce ne
andiamo. Alessandro si riempie la pancia di orsetti gommosi perché ha scoperto
che gli danno un’energia positiva e lo ricaricano e quindi ogni pezzo di strada
fa uso delle potenzialità magiche di queste splendide caramelline.
|
In lontananza Garda |
Superiamo Corno
e arriviamo a Garda. A Garda si decide di sostare per un po', saranno circa le
16.30. Ci portiamo verso il centro e troviamo una piazzetta con fontane. Acqua potabile
o non potabile, questa volta non ci interessa. Finalmente ci dissetiamo e poi
riposiamo su di una panchina.
|
I tre avventurieri a riposo |
Dopo questa pausa verso le 17.00 si riparte e in mezz'oretta
giungiamo a Bardolino. Qui decidiamo di rimanere per la notte e di cercare un
camping per piazzare la tenda. Scegliamo il camping Europa, situato sul lago e
distante 500 m dal centro di Bardolino. Piazziamo la tenda e andiamo a fare il
bagno nel lago.
|
Bardolino tramonto |
|
Tenda piazzata nel camping |
Verso
le 19.00 torniamo al camping e ci facciamo finalmente una luuuuuuuuunga
doccia!! La doccia più bella della nostra vita! Ci prepariamo e usciamo. Dopo
un gelato e le cartoline inviate, girovaghiamo cercando un bar di nostro gradimento.
Continuiamo a girare ma non troviamo nulla che ci ispiri, così ci fermiamo in
un negozietto e compriamo da bere e un pacchetto di Pringles. Mezzo pacchetto
di quest'ultimo sarà disseminato in giro per Bardolino. Finiamo in un parco
giochi con dei giochi che sfidano le leggi della fisica e ovviamente qui
Valerio e Alessandro danno il loro meglio, convincendo i passanti che l’uomo si
è sicuramente evoluto dalle scimmie. Inizia a farsi tardi perciò decidiamo di
tornare in tenda, scegliamo di fare un ultimo giretto per poi andare a dormire,
ma non accadrà così! Ci imbattiamo in un locale colmo di giovani e musica, entriamo e ci restiamo. Tra quarantenni, addii al nubilato, uomini in moto che
vanno all'Hollywood, controllori delle porte del bagno, barman che sanno tutto
e bicchieri infuocati, ce la spassiamo, risate a non finire!
|
Unica foto della pazza serata |
Il problema è che diventa tardissimo! Noi il giorno dopo dobbiamo
pedalare! Il locale chiude e finalmente si va a dormir… no! Valerio saluta due
ragazze con un "Ciao signore". Loro rispondono che non sono signore,
ci fermiamo a scusarci ma poi i discorsi si protraggono e parla e parla,
dall'astrologia nasce un dibattito assurdo tra Alex e Jessica, la nostra nuova
amica, che non finisce più! Il tempo passa, che ore sono? Bo! Oddio le 5.30!!
Ci salutiamo e andiamo a dormire, sono quasi le 6.00!!!
GIORNO 3.
Andati a dormire avevamo deciso di non impostare la sveglia, ma
svegliarci quando capitava. Ci svegliamo un po' dopo le 9.00, un po'
scombussolati mettiamo via tutto e per le 10.00 partiamo. Intorno alle 10.30
siamo a Peschiera del Garda, la serata passata si sente eccome e così decidiamo
di saltare la tappa a Sirmione, anche perché il treno si prendeva lì a
Peschiera, quindi saremmo dovuti tornare anche indietro. Cerchiamo la stazione,
compriamo i biglietti e ci facciamo un giro a Peschiera, poiché il treno è alle
13.05.
Andiamo verso la spiaggia, niente
d’interessante. Torniamo indietro e cerchiamo un parchetto. Trovato, ci
buttiamo a terra e riposiamo fino alle 12.00.
|
La distruzione |
Poi torniamo in stazione, ci
appostiamo a terra, pranziamo con un toast e attendiamo il treno.
Arriva il treno, stracolmo! Non riusciamo a salire, proviamo in ogni
porta ma sono tutte piene! Alex s’imbuca in una, Valerio e Alessandro invece non riescono e correndo di
porta in porta all'ultimo momento ce la fanno! Un po' schiacciati, ma
per fortuna dobbiamo arrivare solo a Verona, la prima fermata. A Verona
prendiamo il treno fino a Trento, qui siamo abbastanza larghi per fortuna. Un'ora
di viaggio e siamo lì! Saliamo sulla Trento-Malé, che ha il vagone riservato
alle bici, altro che Trenitalia! Alle 15.30 parte e alle nostre varie fermate ci
salutiamo e scendiamo. Alle 16.40 siamo più o meno tutti a casa!!
Una doccia e via nel letto!